“Ma dai, ma stampi ancora la carta d’imbarco?
Ma come sei antico. Vedi io metto tutto nello smartphone. Così quando arrivo al gate, porgo il telefono alla hostess e lei allarga l’immagine e controlla.
Dici che preferisci la vecchia e cara carta? Mah sarà. Certe volte mi sembra che tu non voglia seguire il progresso, l’innovazione che avanza. E poi è meglio non sprecare la carta. Sei più green, non emetti CO2.
Ti ricordi di mia moglie? Certo lei si ricorda senz’altro di te. Sai che fa la hostess di terra? Sì oggi è qui. Che coincidenza, la troviamo al gate per Berlino. Si dai, tanto ci dobbiamo imbarcare insieme e la saluti. Prendiamoci un caffè qui al bar.
Ti vedi sempre con quella degli acquisti? Sei un grande tombeur de femmes.. il più grande.
Io? Ma ogni tanto qualche storia. Ora è da un po’ che chatto con una della compagnia di assicurazione. Si ci siamo visti qualche volta. Che tigre! Una selvaggia. Mi fa sangue. Ora la vedo a Berlino. Passiamo due giorni insieme. Ognuno ha detto in azienda che va per lavoro. Week-end da pauuuuuraaa. Ahahahahaha.
Oh stanno chiamando il volo, andiamo che saluti mia moglie”
I due amici fanno la fila ed arriva il momento di fare vedere la carta d’imbarco. L’amico con il cartaceo si ferma due secondi in più per salutare la moglie dell’Homo technologicus.
Poi arriva il suo turno. Con la moglie si erano visti poco prima. Sorrisi e pochi convenevoli. Le porge la boarding pass digitale che lei amorevolmente allarga con il pollice e l’indice per passarla sotto il lettore ed attendere il bip dell’avvenuta registrazione del passeggero.
In quell’istante WhatsApp decide di far apparire un messaggio della tigre già arrivata a Berlino.
“Sono sotto la Porta di Brandeburgo senza mutandine. Fai presto Panzer. La tua tigre”
La moglie lo legge fredda, impassibile e distaccata. Lo passa sotto il lettore, attende il bip e glielo tira sulle palle. L’uomo si piega dal dolore, raccoglie il telefono e si rende conto di cosa è successo. La fila mormora e lui “Lascia che ti spieghi…”
“Muoviti che la tigre sta senza mutande sotto la Porta di Brandeburgo e… trovati una casa a Berlino.”
L’ha ribloggato su Il Blog di Tino Soudaz 2.0 ( un pochino).
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