In questo post userò dei termini forti e me ne scuso sin da ora. Ma riportare la realtà è importante.
I dialoghi della mattina al mercato rionale di frutta e verdura a Bari prestano il fianco ad interpretazioni dubbie.
Intanto, per prepararsi a capire meglio, la prima operazione da fare è semplificare come si fa in matematica. Tutte i generi di frutta e verdura in vendita bisogna portarli al singolare. Si usa dire la cicoria e non le cicorie, si dice la zucchina e non le zucchine, anche se poi ne dobbiamo prendere molte. Così continuando non si dice le patate ma la patata.
La patata per modi di dire e retaggi culturali si presta alle prime interpretazioni di dubbio gusto.
Un signore distinto indicando alla fruttivendola le patate reclama insoddisfatto… “L’ultima volta che me l’hai data non sono rimasto contento ”
La fruttivendola senza scomporsi lo guarda con lo sguardo complice e sussurra senza farsi sentire dagli altri clienti “Vieni che oggi lo prendo da dietro” (parlando del sacchetto di patate da 5kg).
Questo non è un invito a consumare un fugace rapporto contro natura tra le cassette di legno vuote nel retro del negozio ma invece un gesto di grande rispetto e di cura del cliente.
Quando un fruttivendolo o una fruttivendola la prendono da dietro è la dimostrazione che vi riservano la frutta o la verdura che non danno a tutti ma solo ai clienti top, quindi quelli con cui c’è già grande intimità, e come potrebbe essere diversamente?
L’ha ribloggato su Il Blog di Tino Soudaz 2.0 ( un pochino)e ha commentato:
Solo per adulti
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