Lanark. Il vecchio cotonificio. Dopo un momento di rara tenerezza, Susan e Thomas sono entrati in quell’unica casa illuminata dell’antico villaggio. Ora sono lì dentro. C’è da parlare. Thomas ha detto che deve raccontare qualcosa di importante.
L’aria fuori è fresca è c’è un odore di bosco fortissimo che si fonde con quello della legna che brucia nel caminetto della casa. Sono vicini. Hanno bisogno l’uno dell’altra. C’è da spiegare però.
“Susan, non è facile per me spiegare. Non so neanche se riuscirai a capire.”
Le prende la mano tra le sue.
“Vivo in una dimensione temporale diversa dalla tua. Non mi chiedere perché. Ci sono dentro e riesco ad arrivare nel tuo spazio solo poche volte e non so quante volte ancora riuscirò ad incrociare la tua vita. Ti ho visto la prima volta quando avevi 19 anni e per due minuti, solo due minuti non sono riuscito a conoscerti. Poi dopo quattro anni, continuando a cercarti, ti ho rivisto. Ti ho sfiorato tra la gente, ho sentito il tuo odore e il varco si è chiuso.”
Ora Thomas si ferma e le sorride.
“Tu mi insegui da anni? Mi cerchi sempre?” si domanda Susan chinando la testa la poggia sulla spalla di Thomas.
“Passo la mia vita a cercarti. Capisci la mia gioia quando sono riuscito a trovare il varco al faro di Ullapool? Averti per me per qualche ora è stata la cosa più bella che poteva capitare.”
Intanto alla radio https://www.youtube.com/watch?v=JxPj3GAYYZ0 avvolge le loro parole e i loro pensieri.
“Ma cosa fai nella tua dimensione? Come vivi? Chi c’è con te?”
“Non siamo tanti. Siamo degli errori. Io sono fermo a 58 anni da troppo tempo. Ho solo una chance. Incrociarmi con te quando anche tu avrai la mia stessa età. E avremo solo dieci ore per trovarci di nuovo. Se dovesse andare bene potrei rimanere nel tuo spazio per sempre. E potremmo vivere insieme il resto della vita. Capito che storia?”
“Cosa dovrei fare?” Susan ha perso il senso di orientamento affascinata completamente dalla storia. Lei biologa sperduta tra dimensioni temporali e spazi senza dimensioni.
Thomas ora è serio. “Aspettarmi. Tra vent’anni anche tu ne avrai 58. Ci giocheremo le chance di incrociarci così da potere vivere insieme. In questi vent’anni io cercherò ogni giorno, ogni settimana, ogni mese di trovare il varco per poter stare con te un’ora, un giorno o quello che sarà. Lo so è una storia difficile.”
https://www.youtube.com/watch?v=Tsxa7fkRdkY&list=PL2E73C27EC0FD397A&index=9
Susan lo guarda. Lo vuole aspettare. Intanto lavorerà, farà la sua vita cercando di acchiappare i momenti che Thomas riuscirà a trovare il varco per stare insieme.
Non ha dubbi. Un uomo innamorato da anni di lei. Un uomo che vive in un’altra dimensione e che passa il tempo a cercare di stare anche poche ore con lei. Un uomo che desidera passare la sua vita al suo fianco. Come fare a dire di no?
“Quanto tempo abbiamo Thomas? Quanto ne hai questa volta?”
“Ho ancora trenta minuti Susan. Poi devo andare. Era importante dirti la verità”
“Venti anni, devo aspettarti venti anni… vieni qui e dammi un bacio.”
Susan aveva capito perfettamente che stava scegliendo una strada fatta di pochi momenti fantastici. Le piaceva pensare di essere cercata continuamente, desiderata come l’aria che respiriamo. Un bacio che non era il solito bacio. Era un bacio che doveva servire forse per anni. In attesa di un altro che sarebbe arrivato chissà quando. E poi Thomas l’avrebbe trovata ogni volta cambiata, con il segno degli anni sempre più marcato. Ma questo a lui non interessava. Per niente. L’aveva vista a diciannove anni, ora a trentotto. Poi chissà. E poi era importante trovarsi pronti per l’incrocio che gli avrebbe permesso di continuare mano a mano chissà quanti anni insieme.
I trenta minuti stavano ormai finendo. Stava per iniziare un’altra attesa. Susan però non era dispiaciuta. Ora di Thomas sapeva. Sapeva che era il suo uomo. Era proprio lui che voleva. Thomas anche. Uniti davvero ma separati dal tempo. E’ proprio vero che il tempo è tiranno. No, il tempo è anche galantuomo.
Un abbraccio ancora. Ecco Thomas. Esce dalla porta, si gira l’ultima volta. Quel sorriso così libero. Ora Susan si stringe nel suo maglione azzurro di cachemire e con la manica si asciuga gli occhi.
E’ troppo risoluta. E’ convinta che tra vent’anni lo avrà per sempre. Ora non le resta che tornare a Glasgow. Si guarda la mano sinistra. Senza che lei se ne accorgesse Thomas le ha messo un anello. Una specie di fede. La sfila e legge all’interno Forever Young https://www.youtube.com/watch?v=t1TcDHrkQYg
Accompagnata dalla musica entra in auto. Sul sedile un biglietto infilato in una piccola canna di cornamusa. Lo apre. “Ti amo Susan. Ti amo di più del tempo che ci separa. A presto. Thomas”. Lo stringe forte.
Susan accelera e l’auto parte facendo fischiare le ruote. A questo punto non resta che andare, andare….verso casa.
Fine https://www.youtube.com/watch?v=_ggXyv3RtiQ
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