Un regno europeo qualsiasi, prima dell’anno mille e qualcosa. Nella foresta accanto al castello la futura regina, la principessa Letizia, corre inseguita dal suo amico di giochi Hans, il figlio del medico di corte nonché uomo di fiducia del Re.
Sono cresciuti insieme Hans e Letizia. Negli anni si sono conosciuti sempre meglio. Sì meglio ma non posso spiegare proprio tutto. Diciamo che Hans le rubò l’innocenza un pomeriggio di giugno tra mille papaveri rossi. Se fossero stati scoperti dalle Guardie del Re, Hans sarebbe stato decapitato in piazza il giorno dopo per oltraggio alla famiglia reale.
La decapitazione fu sfiorata diverse volte ma il loro rapporto complice arrivò al capolinea quando morì il Re.
Letizia divenne la Regina Letizia II e gli impegni di palazzo le impedirono di vedere Hans con la gioia e la spensieratezza di prima.
Solo fugaci sguardi in qualche festa e qualche biglietto tramite una dama al servizio della Regina. Hans lavorava duramente, poco lontano dal palazzo, nella sua fattoria e sperava che Letizia riuscisse ad inventarsi qualcosa per costruire un futuro insieme.
Un giorno mentre Hans lavorava nei campi vide arrivare le Guardie della Regina comandate dal perfido Lord Seedorf.
“Hans abbiamo prove schiaccianti che tu hai infranto le regole di rispetto nei confronti della famiglia reale. Pertanto sei stato condannato a morte. Ora ti porteremo nella cella della Torre. La regina ha ammesso, davanti alle accuse, che le è stata rubata l’innocenza in un pomeriggio di giugno di qualche anno fa. Seguici”
Il povero Hans nel tragitto sino al castello cercò di ricordare quel pomeriggio stupendo ma non gli veniva in mente come poteva qualcuno sapere di ciò che era successo.
Sbattuto nella cella con la classica camicia bianca senza colletto aperta sul collo pensava alla fine orrenda a cui era ormai destinato. La decapitazione era a cura del boia che era sempre Lord Seedorf per una riduzione dei costi del personale.
Mentre pensava alla sua storia con Letizia ecco che la porta della cella si apre ed entra proprio la regina.
“Sono disperata Hans, non posso fare niente. Sono le regole che deve far osservare Lord Seedorf, a cui mio padre ha lasciato il compito di curarne l’osservanza.”
“Ma questo Lord Seedorf fa tutto lui, Comandante delle Guardie, Boia, Depositario delle Regole. Scusa ma tu sei la Regina! Non conti nulla? Non puoi fare un editto che cambia le regole?”
“Ascolta Hans, mi sono fatta consigliare dal mio Stratega Lord Oldass. Lui dice che una soluzione c’è. Non so se ti piacerà ma è l’unica via per farti restare vivo.”
“Dai Letizia dimmela. Sono sicuro che sarà meglio di essere decapitato.”
“Ecco. Il Tribunale potrebbe accettare di tagliare solo la parte più interessata dal reato di infrazione delle regole di rispetto nei confronti della famiglia reale.”
“Non ho capito. Cioè?”
“Non ti verrebbe tagliata la testa ma soltanto i tuoi attributi.”
“Letizia, tu mi stai dicendo che mi taglierebbero…” Letizia gli mette una mano sulla bocca per non fargli pronunciare la parola “Lo sai che dispiace più a me” sussurra la regina.
“No, no, no, lascia stare dispiace più a me, scusami eh”
“Dobbiamo decidere in fretta. Se dici che va bene l’evirazione posso bloccare l’esecuzione e salvarti.”
“Seee salvarmi è una parola grossa.”
“Meh Hans non ci sono altre soluzioni. Dai, ma ci pensi che potrò nominarti mio eunuco personale, potrai dormire nella stanza accanto alla mia, aiutarmi a fare il bagno nella vasca regale, accompagnarmi nei viaggi all’estero? Andremo insieme nelle grandi capitali europee, potremo fare shopping e nella carrozza reale hai di diritto il posto accanto al mio.”
“Ma tu ti sposerai prima o poi, dovrai fare dei figli… io che farò?”
“Sarai la mia amante, la zia dei miei figli, la mia consigliera strategica, avrai una remunerazione importante. E poi la tua voce cambierà, imparerai a cantare e ti farò direttrice del coro del palazzo. Diventerai una importante”
“Letizia mi stai facendo vedere il mondo da un nuovo punto di vista. Ok per il taglio.”
“Ti amo Hans. Mi stai dando una prova d’amore immensa.”
“Letizia e se trovo uno che lo fa al posto mio e diciamo che gli attributi sono miei?”
“Hans, ti prego.”
“Vabbè era per dire…”
Se poi a Lord Seedorf non bastava l’evirazione… sai che ridere…
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