La piazza del paese è in fermento per la festa del Santo Patrono. Le “luminarie” hanno trasformato tutto. C’è luce colorata in ogni stradina, in ogni vicolo e in ogni piazzetta. Hanno montato un palco bellissimo che ospiterà il complesso che verrà a suonare. Quest’anno il Comune non ha badato a spese. Verranno i Gissette, un gruppo internazionale che fa musica impegnata e suonano in tutta Europa. Sono continuamente in tour. Quando arrivano i Gissette i sistemi di controllo e sicurezza vanno in DEFCON-5, il massimo grado di allerta, visto il grande pubblico che il gruppo attira.
Ora spostiamoci in uno dei palazzotti che si affacciano sulla piazza dove si terrà il concerto. Al secondo piano vive una famiglia con padre, madre e figlio. Per chiamarsi usano i diminutivi Rassy, Otty e Spiry. I nomi veri sono Rassegnazione, Ottimismo e Spirito d’impresa. Spiry chiede al papà di poter scendere a giocare in piazza con una sua amica.
“Spiry ma non puoi stare a casa? Che scendi a fare?” risponde Rassy
Interviene la mamma “Ma lascialo andare un po’, non bloccarlo il ragazzino. Vai Spiry, vai. Ogni tanto passa qui sotto, così papà ti vede dalla finestra e ti saluta con la mano. Vero Rassy che lo saluti con la mano?”
“Si, si ti saluto con la mano”.
Spiry scende di corsa le scale per andare a incontrare la ragazzina del suo cuore, Diseau (da Disoccupazione che è il vero nome). Lui arriva di corsa e pure lei. Si fermano a pochi centimetri e sorridono scoprendo i loro splendidi denti coperti dagli apparecchi per i denti con le stelline di metallo.
“Andiamo sul campanile e vediamo la piazza da su?”
“Dai, chi arriva ultimo paga pegno!” e corrono per le scale che portano alle campane.
Divorano le centoventi scale in pochissimo tempo e Diseau arriva prima di Spiry di otto scalini.
Con il respiro in affanno “Ora devi pagare pegno” ride Diseau.
“Ho portato il panino con la tavoletta di cioccolato della merenda. Te ne do metà”
“Va bene. Mettiamoci qui così mangiamo e vediamo di sotto mentre preparano il palco per il concerto di stasera. Ci sediamo poi davanti al palco così vediamo da vicino i Gissette?”
“Si, non vedo l’ora. Sono curioso. A mio padre non piacciono le canzoni dei Gissette. Dice che non lo prendono, che non gli danno le stesse emozioni delle canzoni di Charles Aznavour. A mia madre invece piacciono.”
Arriva sera e Diseau e Spiry sono seduti in prima fila con le sedie portate da casa, la bottiglia d’acqua e i panini con la frittata. Ogni volta che uno di loro dice qualcosa di spiritoso i denti con le stelline illuminano il volto dell’altro.
I genitori di Spiry osservano i due ragazzi seduti e guardano i volti delle persone per capire chi conoscono. Poi, ad un tratto, le luci del palco si spengono e il concerto inizia.
Eccoli i Gissette! Applausi a scena aperta. La prima canzone è quella più amata dai giovani, una nuova “C’era un ragazzo che come me….” , la nota “E fatti una start-up”. Un inno all’intrapresa per sconfiggere la disoccupazione.
A seguire tanti altri successi… fino a “Vengo anch’io, no tu no!” sulla lotta alla disuguaglianza e “La casetta in Canadà” sulla tassazione dei redditi da beni immobili all’interno del gruppo dei Paesi più industrializzati. I Gissette lasciano il palco ma il pubblico inizia a gridare “fuori, fuori, fuori!!” . Quindi ritornano per fare diversi bis e il concerto finisce.
Spiry e Diseau, caricati a mille dalla musica si allontanano in un vicolo e senza rendersene conto si tengono la mano stretta stretta. Poi Spiry si ferma e spinge con dolcezza Diseau verso il muro. Diseau lo lascia fare.
“Ho ancora un panino con la frittata, ne vuoi un pezzo?” that’s love!!