LA POLO ORANGE

Dopo la bella serata al Moonlight di Sante e Susanna non so cosa sia successo. Sono andato qualche giorno in montagna e li ho persi di vista.

Oggi ho rivisto Sante. Era allegro. Mi ha detto che i suoi amici musicisti, dopo aver suonato, si sono uniti a loro e non è restato solo con Susanna neanche un minuto. Non ha potuto neanche accompagnarla a casa per un casino fatto con le macchine all’uscita dal locale.

Il giorno dopo è partito per un convegno di tre giorni a Parigi dove si parlava dello stato del sistema solare e del futuro che lo aspetta.

Ha sentito Susanna al telefono un paio di volte ma non è come starle vicino. Oggi la rivede finalmente. E’ domenica ed erano rimasti d’accordo che sarebbe andato a vedere la prove di Crossfit in cui la bionda fanciulla sarà molto impegnata.

Arriva e si siede tra il pubblico fatto da amici e parenti degli atleti. Eccola Susanna. Si sta preparando per la sua prova. Alza la testa per cercare Sante tra il pubblico e finalmente lo vede. Gli fa un grande sorriso e lo saluta con la mano alzata. Sembra felice come una bambina quando vede arrivare il papà alla recita della scuola. Sante ricambia con un bacio lanciato con la mano dopo averla poggiata sulla bocca.

Le prove hanno inizio e Susanna primeggia in quasi tutte ottenendo il miglior punteggio complessivo. E’ prima. Salirà sul podio sul gradino più alto. Sante ha seguito con grande attenzione tutte le gare. Ha capito che Susanna è una che non molla neanche un centimetro. L’ha vista mettere l’anima in ogni prova con una grinta che poteva solo immaginare. E’ il suo esatto contrario.

La premiazione vede Susanna alzare una piccola coppa che lei mostra orgogliosa a Sante che applaude in tribuna. Passano quindici minuti ed ecco che arriva la vincitrice con una polo orange. Si capisce subito che non ha messo il reggiseno perché il coccodrillo della polo ha un espressione diversa dal solito. Sante l’abbraccia in uno slancio insolito per lui.

Sei fantastica. Mi avevi detto del Crossfit ma vederti in azione è un’altra cosa”

“Ora siamo pari. Tu mi hai stupito l’altra sera al Moonlight e ora l’ho fatto io.” Poi gli sorride e “ma quanto deve durare questa gara a chi stupisce di più? Mi puoi dare un bacio ora? Un bacio serio? O dobbiamo superare altre prove? Mc Candy ce lo fai dare questo bacio o dobbiamo stare molto qui?”

Sante si avvicina a due millimetri e resta fermo. Sente l’odore della passione sempre più forte. Susanna è ferma in una attesa lunga quanto il tempo che c’è tra “io vorrei non vorrei ma se vuoi”   e  “come può uno scoglio arginare il mare”.

Poi non ce la fa più e gli morde delicatamente il labbro inferiore. Poi quello superiore. Sante la stringe di più e diventano una cosa sola.

Pensate che io che sono l’autore non riesco più a vedere passare la luce dalle due ombre ormai saldate. Ora che succede? Succede che decidono di andare insieme in montagna per un weekend. Il meteo dice che ci sarà una notte stellata senza precedenti e sarebbe bello essere il più vicino possibile a questo spettacolo.

Professore, se andiamo in montagna, la mattina si fa una bella escursione di tre-quattro ore per escursionisti esperti o tu sai solo cantare di sera?”

 “Beh non sono un gran camminatore ma ci possiamo provare.”

 Raggiungono lo Chalet dove hanno prenotato, si sistemano nella stanza, si preparano e partono per l’escursione. Sono le undici di mattina e per il pomeriggio contano di ritornare. Durante il cammino non facile Susanna conduce senza problemi. E’ guizzante e tonica.

“Prof ti vedo in difficoltà, tutto bene?”

“Si si mi sono fermato per ammirare il paesaggio” ansima  Sante

“E’ la sesta volta che ti fermi per ammirare il paesaggio, scommetto che lo conosci a memoria” fa la spiritosa la Crudelia De Mon della situazione.

Dopo lo spuntino ed il ritorno su sentieri ripidi e un po’ difficili finalmente arrivano nuovamente allo Chalet.

“Mc Candy ora noi andiamo in camera. Sei pregato di non scrivere niente. Vatti a fare una camminata e ci vediamo dopo.” minaccia la bionda atleta.

“Ma scusate se non scrivo cosa succede dietro quella porta mi viene meno la tensione narrativa.”  rispondo

“Lo so ma cerca di capire. E’ la prima volta che siamo soli. Abbiamo bisogno dei nostri momenti di intimità e avere te che scrivi quello che facciamo è imbarazzante” conferma Sante.

“Allora cercherò di immaginare. Conoscendovi bene posso ipotizzare cosa succederà” mi limito a dire.

“Ecco sì ipotizza pure ma stai fuori dalla stanza.” Crudelia De Mon è ferma nella sua posizione.

Accetto mio malgrado di non raccontare cose viste e riviste in film interpretati dai più grandi attori. Dal cinema muto a quello in 3D. Dopo una cena frugale allo Chalet mi scatta la passeggiata sotto le stelle che, come previsto da Ilmeteo.it, sono spettacolari e sembra quasi di toccarle. L’odore dei boschi di conifere regna sovrano. I due ormai amanti sdraiati al buio sul prato dietro lo Chalet osservano la Via Lattea.

“Prof, tu che studi e insegni queste cose riesci a restare insensibile davanti a questo spettacolo?”

“Beh è vero che è uno spettacolo ma io lo guardo con un occhio diverso. Non mi stupisco più di tanto.”

“Madonna quanto sei freddo. Io invece mi emoziono e pure tanto.”

 “Ora ti dirò una cosa che forse ti dispiacerà.” Si fa serio Sante.

 “Cosa?” Susanna si preoccupa

“Vedi tutte le stelle? L’ottanta per cento di quelle che vedi sono morte.”

“Morte? Ma che dici?”

“Certo. Quando muore una stella cessa di emettere la luce che ora vedi.  Solo che essendo lontanissime da noi, la loro luce ci arriva ancora per anni. Non ci saremo più quando non potranno più brillare.”

“Non lo sapevo. Prof, ma quante ne sai? Ecco quello che mi piace di te. Che appena mi distraggo mi tiri fuori il colpo di scena.”

Tra le stelle, il prato e i maglioni i due piccioncini prendono sonno e sognano uno accanto all’altro sperando che qualcuno dello Chalet li veda per svegliarli e mandarli in camera.

 

 

Pubblicato da markmccandy

da compilare

2 pensieri riguardo “LA POLO ORANGE

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