Un’anziana regina ormai sfiorita viveva nel castello di Arcore ed ogni giorno chiedeva allo specchio magico “Specchio specchio delle mie trame chi è la più votata di tutto il reame?”
“Sei sempre stata tu o mia regina ma c’è adesso una fanciulla che assomiglia ad una stella che di te ormai è molto più votata e più bella…. il suo nome è Cinquestella”
“Come ha osato! Specchio specchio cosa dunque devo fare?”
“O mia regina io posso farti al massimo una proiezione, al limite un exit poll, e la tua percentuale da quel che leggo nella palla ovale non è più la più alta del reame”
“Taci taci portatore di pessimismo!”
La regina chiamò subito il Cacciatore Verde, giovane uomo con la barba ed una maglietta aderente con scritto “Fuori gli scoiattoli dal bosco”
“Và e conducila nella pineta. Una volta arrivati la ucciderai e come prova della sua morte mi porterai il suo cuore in questo scrigno”
Così Cinquestella si avviò con il Cacciatore Verde nel bosco pensando che fosse il solito lavoro di una commissione parlamentare. All’improvviso il Cacciatore prese un articolo della Costituzione per colpirla. Cinquestella si girò e con lo sguardo di terrore coprendosi il volto con le mani “Numm accire Numm accire, famme piglià l’ultima sfugliatella”
Il Cacciatore Verde si impietosì e le disse “Uè alura scappa e non fermarti. Porterò alla regina il cuore di uno scoiattolo.”
Cinquestella iniziò a correre fino a quando non arrivò in una radura con al centro una piccola sezione del Partito Democratico del Bosco da sempre nemico giurato della Regina di Arcore.
Non c’era nessuno fuori. Cinquestella entrò nella sezione e capì che i dirigenti del partito erano andati a manifestare contro la chiusura della miniera, unica fonte di sostentamento per le loro attività dopo che i finanziamenti pubblici ai partiti erano stati aboliti.
Stanca per la corsa si addormentò sui letti dei dirigenti di partito.
Intanto davanti alla miniera la manifestazione si era chiusa con un nulla di fatto e i dirigenti di sezione si incamminarono verso la sede con le bandiere riavvolte.
Arrivati nei pressi della radura notarono che il colore della vegetazione non era più rossiccio ma tutto giallo.
“Deve essere successo qualcosa” disse agli altri il più anziano di tutti.
Ci fu un confabulare tra tutti e tutti gli animali che di solito erano loro inseparabili accompagnatori dimostravano nei loro confronti freddezza e distacco.
Entrarono nella sezione e trovarono Cinquestella che si era appena svegliata e stava distribuendo il reddito di cittadinanza a tutti gli animali, incluso gli scoiattoli che il Cacciatore Verde voleva fuori dal Bosco.
I dirigenti del Partito Democratico del Bosco iniziarono a litigare tra di loro dandosi le colpe su come era stata gestita la miniera e su come si era persa la fiducia degli animali del bosco. Alcuni si truccarono da conigli e si misero in fila per riscuotere il reddito di cittadinanza altri chiesero a Cinquestella se voleva una mano per lottare contro la Regina di Arcore.
Cinquestella si dimostrò aperta a collaborare con tutti e iniziarono a lavorare insieme per preparare una grande torta di mele. Quando stavano per guarnirla si resero conto che mancava ancora una mela.
Cinquestella si sedette scoraggiata pensando a come fare. In quello stesso istante ecco che alla finestra si affacciò una piccola vecchina con una bella mela rossa tutta lucida.
Cinquestella le chiese “Chi sei piccola vecchietta che mi porti una bella mela?”
“Sono Brunetta bella fanciulla e sono arrivata qui perchè ho ascoltato il tuo lamento di non potere finire la torta. Con questa mela potrai finire il tuo dolce e portarlo al Colle”
Appena la fanciulla prese la mela da Brunetta tutto il bosco cadde in un sonno profondo. Solo una nuova consultazione elettorale avrebbe potuto risvegliare tutti.
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