LA REMINISCENZA

Menelao è sul divano e fa il suo solito giro dei canali per trovare qualcosa di interessante. Gira e gira ma non c’è nulla valga la pena di essere guardato. Allora lascia su di un canale di musica e si mette a leggere una vecchia settimana enigmistica arrotolata nel cestino portariviste accanto a lui. Ci sono dei rebus non risolti ed inizia ad attivare i neuroni stanchi  della sera per trovare la soluzione.

Come un aquila reale, Elena, spicca il volo dal soggiorno e inizia a volteggiare alle spalle di Menelao con ampi giri proprio come un rapace, individuata l’ignara preda, punta l’obiettivo.

Il raggio dei cerchi si riduce sempre più fino a quando Elena plana sul divano accanto a Menelao che avverte una spinta del cuscino verso l’alto capendo così di essere finito sotto osservazione.

Che fai?

“Ah sei qui. Pensavo fossi impegnata in soggiorno su qualcosa di lavoro, ho visto delle carte sul tavolo.”

Menelao non credi che dovremmo parlare di più e più spesso? Non lo so mi sembra che parliamo sempre delle stesse cose. Per carità, di parlare parliamo, ma ho l’impressione che il livello sia sotto la sufficienza. Non voglio dire che non affrontiamo problemi e ne discutiamo ma mi piacerebbe alzare la qualità della discussione. “

“Cioè?”

Cioè sforziamoci di lasciare alle spalle i soliti argomenti e andare su cose di cui non discutiamo mai. Per esempio vorrei parlare di storia, delle grandi battaglie, delle strategie dei condottieri oppure di letteratura, filosofia e di quello di cui discutevano i grandi pensatori per farci un’idea anche noi, per non essere passivi, per avere una nostra idea su temi grandi. Insomma per guardare il mondo con occhi diversi. Io vorrei che tu mi dessi qualche spunto magari facendo una citazione di Platone

“Che si mangia stasera?”

Ma ti sembra il modo di rispondere? Io ti faccio un discorso e tu mi chiedi che si mangia stasera

“No, io ho citato Platone che torna a casa e chiede che si mangia stasera. Lo avrà chiesto anche lui o no?”

Dai cerca di essere serio. Stasera pensavo di non vedere la tv e di leggere qualcosa della scuola filosofica ateniese. Cerchiamo di capire l’Uomo, il Bene, concetti alti per sprigionare una forza che ci distacchi dalla noia terrena. Che ci faccia prendere le cose accidentali della vita con distacco e senza coinvolgimento.

Nella testa di Menelao, mentre cerca la soluzione al rebus, si fa largo un tarlo.

“Elena, per caso mi vuoi dire qualcosa?”

No…cosa?

“Tipo un qualcosa di accidentale e quotidiano da cui mi vuoi far prendere un sereno distacco?”

No…beh no…cerco solo di elevare la tua comprensione dalle piccole cose di ogni giorno agli spazi infiniti del sapere…

“Elena, non riesco a prendere un sereno distacco dalle cose terrene se non mi dici quello a cui io, purtroppo, sto pensando”

Lo vedi che leggere la filosofia ti aiuterebbe ad alzare il livello del pensiero?  Devi andare verso la trascendenza e invece tu sei legato all’immanente.

“Elena ora io trascendo nel box e se troverò la macchina nuova ammaccata, come penso, diventerò molto immanente.”

Menelao ti giuro non è stata colpa mia. E’ stato un bel giovane che aveva la patente da poco, che mi ha dato un colpo dietro mentre eravamo al semaforo. Non era esperto ed ho dovuto fare tutto io. Ci siamo appartati in una piazzola ed abbiamo fatto la constatazione amichevole e mi sono fatta esibire  i suoi estremi. Poi Paride si è tranquillizzato ed ha voluto toccare con mano la mia parte posteriore per capire bene la portata del colpo.

“Ho capito male o hai detto che si chiama Paride?”

Sì,  si chiama Paride, l’ho visto dagli estremi che mi ha mostrato. Poi mi ha detto se potevamo andare insieme a casa sua per spiegare al papà che la cosa non era grave e che si sarebbe risolto tutto senza bisogno di fare una inutile guerra.

“Elena, per caso il padre di Paride si chiama Priamo?”

Sì, come lo sai?

“Lascia stare. Scusami ancora  Elena ma, per caso….sempre per caso, tu e questo Paride siete andati oltre la constatazione amichevole? Cerca di essere sincera, per favore”

Uffaaaa, te l’ho detto! Mentre gli prendevo gli estremi si è messo piegato per vedere meglio la mia parte posteriore …. ma sei geloso di Paride o della macchina ?

“Elena, tu hai frequentato l’istituto magistrale. Io ho fatto il liceo Classico. Tu ti chiami Elena, io Menelao e ti sei vista con Paride che ti ha toccato la parte posteriore. Poi siete andati insieme dal papà, Priamo, per dirgli che era tutto a posto e che era inutile farsi una guerra. Io, forse per reminiscenze scolastiche, sono preoccupato da questa storia.”

Madò Menelao, stai a fare un casino per un tamponamento. E se ti dicevo che avevo un amante? Che facevi? Facevi scoppiare una guerra?

“Elena,  io al tuo posto non farei tanto la spiritosa.”

Pubblicato da markmccandy

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