Chi non ha provato emozione al ritorno di Ulisse ad Itaca? Chi non ha gioito alle lacrime di Penelope per aver riabbracciato il marito creduto morto? Ma passata l’euforia dei primi mesi si ritorna alla routine ed ai problemi di tutti i giorni.
“Ulisseeeee Ulisseeeee” – Penelope chiama a gran voce il marito che seduto in giardino su di un grosso masso intaglia un rugoso ramo di ulivo.
“Ulisseeee – la devi finire di intagliare legna, fai tutti i trucioli e le ancelle ci mettono una vita a pulire…e che diamine! Poi datti pace una volta per tutte. Ora è un po’ che sei tornato. I Proci li abbiamo uccisi tutti, hai ripreso il comando di Itaca, Telemaco si è sposato, devi smetterla di pensare al viaggio. Non fai altro che rompere le palle con il viaggio di rientro. E poi, se proprio lo vuoi sapere, queste diapositive del viaggio non le vuole vedere nessuno. Ormai gli amici non vengono più a trovarci per paura di restare bloccati 2 ore a vedere le foto con le sirene, con quel puttanone di Circe, quell’altra gatta morta di Nausicaa e quell’obeso con un occhio solo che vive in una grotta.”
“Non è un obeso, è un Ciclope, un gigante feroce da cui scappammo grazie ad un mio stratagemma..”
“Seeee vabbè quello che è… Senti, prima di partire avevi detto che avresti dato una sistemata al nostro letto. Te lo ricordi che cigola?”
“Il letto che feci con le mie mani ricavandolo da un ulivo ultrasecolare non può cigolare…”
“Sì proprio quello, peccato che cigola lo stesso e io non riesco a dormire bene. Ora che ci sei anche tu nel letto cigola anche di più.”
“Allora Moglie, Che faccio? Sistemo questo o ne intaglio uno nuovo?”
“Nooooo per Zeus, sistema questo. E se ne intagli uno nuovo Omero fa in tempo a scrivere un altro poema epico, lascia stare. Aggiusta questo. Ah, Ulisse…dobbiamo scegliere urgentemente l’impresa di pulizie, che qui la reggia è grande e le mie ancelle non ce la fanno a passare gli stracci su tutti i pavimenti. Ho saputo che la cooperativa Minerva ha in gestione delle altre regge. Dice che sono bravi.”
“Chi lo dice? Lo dice forse Venere? Lo dice forse Mercurio? O lo dice forse Marte, Dio della Guerra??”
“Ulisse, uhhh sei pesante…ma è un modo di dire. Quando senti che qualcuno è bravo, di solito si usa la forma impersonale “dice che sono bravi”. Non è che mi metto a chiamare l’Olimpo per avere le referenze….su, un po’ di elasticità.”
“Va bene Moglie. Farò una gara. Costruirò con le mie mani un grosso Moccio Vileda, ricavandolo da un tronco di ulivo secolare e solo chi sarà capace di farlo girare tre volte tra i propri palmi delle mani si aggiudicherà l’appalto per la pulizia della casa del re di Itaca, che sarei io.”
“Ulisse, mi hai rotto i coglioni con queste cose che intagli e con le gare che vuoi fare. Qui va a finire che non riusciamo a trovare nessuno. Ora chiamo io la regina di Patrasso con cui tessiamo il venerdì al Circolo della Dracma e mi faccio dire da lei. Ehi Ulisse, se questo è il tuo livello di collaborazione perché non fai una riflessione tipo –Tornare a Troia?-“