VOGLIO FARE LO SCRITTORE

Dopo due libri, più di 11.000 followers, centinaia di migliaia di visualizzazioni del mio sito www.mccandy.it, migliaia e migliaia di commenti alle mie storie, tonnellate di likes, decine di presentazioni in librerie, Fiere Internazionali, piazze e teatri e qualche riconoscimento letterario ho deciso: da grande voglio fare lo scrittore.

Lo voglio fare come un lavoro vero. Voglio morire di fame come scrittore. Trovo che sia molto elegante morire di fame leggendo citazioni o recensioni sui tuoi racconti. Nel firmare le copie avrò la mano tremula ed incerta a causa della scarsa alimentazione e forse sverrò qualche volta in libreria per un calo di zuccheri…ma non fa niente. Voglio fare lo scrittore. Voglio inventare storie che i miei lettori leggeranno sdraiati su comodi divani dopo aver mangiato un bel piatto di pasta mentre io sotto un ponte darò fuoco a qualche copia dei miei libri per scaldarmi. Non fa niente, voglio fare lo scrittore.

Voglio che i miei figli possano rispondere orgogliosi alla domanda “Cosa fa tuo padre?” con un deciso e convinto  “Mio padre è uno scrittore”. Anche se la discussione seguirà con un “Mi dispiace, poveri ragazzi e come è successo? Ecco, tenete questi panini e datene uno a papà”.

Voglio parlare davanti a tante persone che vorranno una copia del mio libro con la mia firma e poi andranno via nelle loro lucenti automobili mentre io farò finta di aver prenotato un taxi per l’aeroporto ed invece chiederò alla libreria di restare a dormire tra gli scaffali dei romanzi rosa e quelli di ricette per sognare una splendida cena con un grande amore. Non fa niente, voglio fare lo scrittore.

E quando starò in coda alla mensa dei poveri insieme ad altri scrittori ci racconteremo le nostre avventure e i nostri progetti futuri. Cercheremo anche di distrarre le suore con qualche nostro aneddoto per rubare un secondo piatto di minestrone o un frutto da mangiare dopo sulla panchina di un giardino comunale. Poi, dopo la frutta, ognuno di noi andrà nel suo incrocio preferito per raccontare le proprie storie tra un rosso ed un verde sperando in qualche spicciolo con cui andare in libreria a comprare una copia del proprio libro per far muovere le classifiche di vendita. Non fa niente , voglio fare lo scrittore.

E se un giorno qualcuno mi verrà a dire che ho vinto un premio e che devo andare in abito scuro a ritirarlo beh… lo chiederò al mio amico cameriere che mi mette sempre da parte un pò di avanzi perché gli piace quello che scrivo.

Pubblicato da markmccandy

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