SENZA PARLARE

Mia moglie mi ha lasciato. C’erano già dei segnali che mi avevano avvisato che qualcosa stava succedendo. Su Facebook aveva cambiato la sua situazione da Sposata a Situazione Complicata. Ho preferito non commentare con lei questa cosa. Volevo capire le sue mosse.

Una mattina poi ero in studio e nella pausa caffè sono andato sul suo profilo ed ho visto un altro cambiamento da Situazione Complicata a Single. Le ho scritto subito su Messanger per chiedere spiegazioni ma non me la dava più tra gli amici.

Mi ha tolto l’amicizia. Dopo anni di vita insieme mi ha messo nel cestino con un click. Ho saputo via WhatsApp da un’amica che ha una storia via chat e che ha anche avuto un rapporto “intimo” on line. L’amica mi ha anche girato una email dove mia moglie si lamentava della nostra relazione piatta e sbiadita.

Ho subito scritto un messaggio ad un mio amico chiedendogli consiglio sul da farsi ma forse aveva il cellulare spento perchè sul messaggio non mi dava la doppia spunta blu.

Preso dallo sconforto ho messo su Facebook il video di Baglioni “Tu come stai?” per fare capire alle sue amiche la mia disperazione, sperando che loro lo condividessero in modo che lei potesse vederlo e mettere almeno un like…non dico un commento ma almeno un like. Per darmi una speranza.

Brutti momenti. In auto cerco di parlare con l’assistente vocale del cellulare. Potrebbe essere il primo con cui poter parlare. Invece niente. Il segnale è basso e mancano 2 ore per completare l’aggiornamento alla nuova versione.

Mi sembra di impazzire. Mi fermo in un bar per un caffè. Il barista mi indica a gesti una macchinetta automatica in quanto la macchina grande è in manutenzione. Cerco un pò di spiccioli, inserisco le monete e finalmente si accendono le luci sui tasti da spingere. Peccato che mi dice che l’unica scelta è il moccaccino alla soia. L’ho preso una volta per sbaglio e stavo per sentirmi male. Tanto oggi non può andare peggio, vada per il moccaccino.

Mi arriva un messaggio, recupero il telefono dalla tasca interna della giacca sperando che sia lei. Niente. E’ la Vodafone che mi dice che ho diritto a 2Giga in più questo mese. Magra consolazione. Altro messaggio. Sarà lei adesso. Macchè. Sky mi scrive che ho dimenticato di pagare e stasera quindi non posso vedere il derby in tv. Però ho due giga in più. Vediamo anche le cose positive.

Torno allora in ufficio e mi arriva una notifica sul pc. La sua migliore amica ha condiviso un video che ha messo lei.

Il post dice “Non potrò mai dimenticare” e il video è della canzone Un estate fa cantata da Mina. Chiaramente ha avuto una storia l’estate scorsa. Troppi riferimenti. Ma sì ha avuto un amante,  come non ho fatto a capirlo?”

Qui ci vuole un video per farle capire che la voglio, che la città mi sembrerà vuota senza lei. Ecco metto “La città vuota” di Mina. Così rispondo con la stessa cantante”

Allora mi metto a lavorare e cerco di non pensarci su. Dopo poco la sua amica mi gira il video con il “mi piace” di lei. Allora prova qualcosa ancora? Allora non è tutto perso.

Passano poche ore e mi  arriva, imprevista, la richiesta di amicizia di mia moglie.

Accetto e le mando il saluto con la manina di Messanger. Il clima si fà disteso.

Dopo poco mi arriva sul diario il link a Spotify con Perdono di Caterina Caselli.

Senza parlare.

Pubblicato da markmccandy

da compilare

8 pensieri riguardo “SENZA PARLARE

  1. Mi mette tristezza questa vita vissuta come se fosse di qualcun altro. Certo, rispecchia la follia di questi tempi, ed esasperando al massimo la comunicazione indiretta, attraverso i social, è il ritratto della nostra solitudine. Mi piace molto il tuo racconto perché è una provocazione, perché obbliga alla riflessione. Mi ricorda un racconto di fantascienza letto tanto tempo fa, dove la gente, in un lontano (neanche tanto) futuro non aveva alcun contatto diretto. Comunicavano in video e i figli nascevano in provetta e la gestazione avveniva in speciali incubatrici. I robot si occupavano dei neonati finché non diventavano capaci di utilizzare le case robotizzate. Mangiare insieme agli altri era considerata una cosa “disgustosa”. Il tuo racconto mi ha trasmesso la stessa angoscia. Vuol dire che hai centrato in pieno l’argomento e lo stile, secondo me. Ciao ciao. Lina Rando.

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  2. Due vite cmq disperate. Quella di lui, per la mancanza di coraggio nella comunicazione con sua moglie e per la malinconica tristezza che ci arriva dalle sue azioni, ma anche quella di lei che non si rifà una vita ma semplicemente vive di rapporti virtuali e di sesso virtuale. Un racconto sull’oggi, sulla vita di relazione sul finire della prima decade di questo nuovo millennio. Complimenti, hanno ragione i commentatori che mi hanno preceduto, scrivi davvero bene, con fluida intensità.

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