“Sei nervoso anche oggi?”
“Ma no, non sono nervoso”
“Senti, sono tua moglie da trent’anni e lo vedo a mille chilometri quando sei nervoso”
“Forse questa quarantena, non poter uscire, non so”
“Te lo dico io perchè sei nervoso, perchè non vedi la tua amante da un bel po’”
“Forse per quello. Sai ci vediamo almeno tre volte a settimana da diversi mesi”
“Lo so, lo so, non ti ho mai detto nulla perchè ti ho visto sereno. Poi mi piace sentire tutte le puttanate che ti inventi per vederla.”
“Beh anche tu hai la tua liason e ho cercato sempre di non fartela pesare. Ma a te non manca vederti con il tuo amante?”
“Sì un po’ mi manca ma non mi pesa come pesa a te. Cerco di non pensarci.”
“Ma come fate in questo periodo? Lo chiami con la videotelefonata?”
“Si approfitto quando anche tu stai chiamando la zoccoletta”
“Dai ma perchè dici che è una zoccoletta?”
“Beh è un po’ zoccoletta dai. Ho saputo che non è una volpe”
“E’ un tipo semplice, le piacciono le cose semplici”
“Ah così si dice adesso?”
“Ma non criticare sempre. Pensa al tuo principe azzurro.”
“Intanto il mio principe azzurro è un professore di filosofia e il suo pensiero vola alto”
“Ho saputo che non proprio tutto gli vola alto”
“Quanto sei fine… Non abbiamo solo quello in testa noi, al contrario di voi..anche se ogni tanto non mi dispiacerebbe.”
“Io non lo capisco questo tuo professore. A me vederti così, con la sottoveste un po’ aperta, mi eccita nonostante tu sia mia moglie.”
“Davvero? Quindi dici che non sono da ricovero?”
“No, assolutamente. Anzi…”
“Anzi cosa?”
— squilla il telefono di lui —–
“Beh rispondi. Chi è? La zoccoletta?”
“No, non rispondo. Preferisco continuare a parlare con te.”
“Ohhh che onore. Posso sedermi sulle tue gambe e prendere il caffè?”
“E al professore che dici?”
“Che dopo tanta trascendenza un po’ di immanenza ci vuole. Capirà”