“Non pensi che dovremmo fare qualcosa per comunicare meglio io e te?”
“Sono d’accordo Sara. Ti ho detto un sacco di volte che dovremmo avere lo stesso operatore telefonico. Stessa copertura, stessa qualità del segnale..Andrebbe molto meglio”
“Io intendevo proprio parlare..”
“Certo. Pensavo che avere minuti illimitati per entrambi ci darebbe molte più possibilità di parlare..”
“Senti, smarcata la questione operatore telefonico vorrei dedicarmi ai contenuti, cioè a quello di cui dobbiamo parlare..”
“Tipo “Cosa c’è per cena?”
“Una specie. Ho parlato con la Giovi e mi ha raccontato della terapia di coppia che sta iniziando con suo marito, il Gino”
“Che terapia? Stanno male? Non sapevo nulla..”
“Ma non stanno male..stanno cercando di migliorare il loro rapporto, sai capita…”
“E che medicine stanno prendendo?”
“Non si prendono medicine ma si fanno delle cose, delle attività per ritrovarsi.”
“Per ritrovarsi?”
“Sì, per riprendere belle pratiche e belle cose che non si fanno più e ritrovare lo smalto.”
“Ho capito, ho capito. Comunque il tuo smalto l’ho visto in cucina, scusa, giusto che l’hai citato”
“Vabbè…comunque il medico gli ha consigliato di fare insieme qualcosa di straordinario, di affrontare una sfida che li possa mettere alla prova e dalla quale uscirne fuori rafforzati e soddisfatti. Una sfida che potrebbe avere momenti difficili ma che, dandosi una mano, li vedrebbe ricompattarsi.”
“Gli ha detto di andare all’IKEA il sabato pomeriggio?”
“Ma nooo”
“E che ne so…tu dici una sfida difficile…”
“Il dottore ha detto a Giovi e Gino che se vogliono salvare il loro rapporto devono prendersi tre mesi per fare a piedi più di duemila chilometri da Canterbury a Roma. Devono percorrere la Via Francigena, quella dei pellegrini del Medioevo. Camminare ore, dormire dove capita, stare vicino quando fa freddo, sotto la pioggia, il vento, i cani randagi. Questo li porterà…
“..all’esaurimento nervoso. Ma ti rendi conto? Gino che non alza il culo dalla sedia deve fare duemila chilometri a piedi?”
“Ma per amore lo deve fare!”
“Ma per amore si possono fare anche altre cose…non andare da Canterbury, che non so neanche dove sta, a Roma!
“E cosa si dovrebbe fare secondo te? Sentiamo il grande esperto di terapia di coppia”
“Per esempio riordinare la cantinola. Se insieme, senza litigare, si riesce a mettere ordine ed anche a buttare molta roba che non serve, la coppia è salva.”
“Allora riordiniamo la cantinola ora!”
“Ma era per fare un esempio, e poi dillo a Giovi e Gino. Tra l’altro il medico si sarà preso almeno una trecento euro per mandarli a Canterbury”
“Ho capito, fai sempre giri di parole ma non affronti il problema. Io voglio capire se la nostra unione può continuare o no. Ho bisogno di una prova e andare a fare duemila chilometri a piedi con te mi sembra un’ottima idea.”
“Quindi noi dobbiamo prendere e partire.”
“Mah si, come fossimo in quarantena solo che andiamo a piedi io e te, da Canterbury a Piazza San Pietro. Avvisiamo in ufficio che non andiamo perchè faremo smart walking! ah-ah-ah-ah-ah ti piace la battuta?”
“Non mi fa ridere proprio per niente. La trovo un’idea fuori da ogni logica”
“Ma lo sai che la Via Francigena era percorsa da migliaia di pellegrini per raggiungere la Puglia ed imbarcarsi per la Terra Santa?”
“No, non mi dire…avevano tutti problemi coniugali e il medico gli aveva detto che solo arrivando in Terra Santa con la moglie avrebbero capito se continuare ad essere sposati..”
“Quanto sei spiritoso….voglio vedere se avrai lo stesso spirito dopo aver camminato e discusso per quaranta chilometri al mio fianco”
“Beh fin quando si scherza si scherza, ora stai facendo del terrorismo e mi stai mettendo anche in agitazione. Dai, chiamiamo Giovi e Gino e magari andiamo a farci una pizza”
“Sono partiti stamattina. Sono già a Canterbury”
“Oh madonna…ma è un incubo questo Canterbury”
“Andiamo a farci una pizza io e te? Così magari con la pancia piena riesci a digerire meglio l’idea della terapia…”
“Va bene, dai. Davanti ad una pizza si ragiona sempre meglio. Dove prenoto?”
“In Corso Francia c’è la Locanda del Pellegrino, fanno una pizza fantastica”
“Eh no, dai…”