E’ una bella giornata. Leonardo decide di prendere il tram per andare in ufficio invece della solita auto.
“Ma sì facciamo una giornata green. Non consumiamo carburante. E poi il tram ha un suo fascino. Mi piace il suo caracollare tra sbuffi e ripartenze a scatto”.
Però per il tram ci vuole il biglietto. Leonardo si ferma in un tabacchi prima di arrivare alla fermata e ne acquista uno. Non li prende spesso e lo guarda incuriosito. Tutto colorato con scritto vale 100 minuti.
“Problemi?” dice il tabaccaio.
“No lo stavo guardando”
“E non lo può guardare fuori? C’è una signora che deve entrare. Mi scusi””
“Mi scusi lei, esco subito. Grazie”.
Qualche minuto e arriva alla fermata. Il tram non tarda ad arrivare. Le porte si aprono e sale, passa il biglietto sul dispositivo e un bip dice che da quel momento ha 100 minuti. Non c’è molta gente. Solo qualche signora che deve raggiungere Porta Palazzo dove c’è un mercato grandissimo. Dicono che sia il mercato scoperto più grande d’Europa.
Leonardo si siede e fa partire una playlist “strazzamutande”, come dice lui. Sarebbe una serie di canzoni e colonne sonore grandiose che ti anestetizzano. Guarda fuori dal finestrino e mentre Ennio Morricone dirige “C’era una volta il west” gli scorrono davanti gli alberi del Parco del Valentino. Appena Edda dell’Orso parte con i suoi vocalizzi gli viene un groppo in gola. Pensa, non sa perchè, ad un amico che non c’è più. Rivede il suo volto sovrapporsi alla riva del Po, alle residenze reali, ai prati con dei ragazzi che giocano a pallone.
Ad un tratto, nel bel mezzo di una canzone “strazzamutande”, si rende conto che il tram è fermo e l’autista non c’è.
Una signora seduta di fronte a lui gli dice “Ci deve essere qualche problema. L’autista è sceso a vedere. E’ una giovane autista, non so se sia molto esperta”.
Passano pochi secondi e la giovane autista fa capolino dalla prima porta.
“Mi scusi ma vedo che lei è l’unico uomo sul tram. Potrebbe darmi una mano? Le dispiace?”
“No, cosa dovrei fare?”
“Deve mettere la mazza nel buco che le dico io e spingere forte”
“Buco? Mazza?”
“Si venga giù. Che siamo già in ritardo”
Leonardo scende e la giovane autista gli porge una mazza ferrata e lo invita ad infilarla nel buco di una piastra metallica sulla strada.
“Ma cosa è?” chiede Leonardo.
“Dobbiamo attivare lo scambio dei binari. Mi hanno detto di deviare il percorso. Ci sono dei lavori in Corso San Maurizio. Forza spinga con me. Tutto a destra. Così, così spinga più forte.”
Si sente uno scatto. Lo scambio è stato spostato. Ora il tram potrà proseguire sul nuovo percorso.
“Non so come ringraziarla. Io smonto alla fine della corsa e se non ha fretta possiamo prendere un caffè insieme”
“Perchè no? Ho delle cose da fare ma posso spostarle nel pomeriggio”
“Bene. Risaliamo. Ho sentito che sta ascoltando della bella musica. Si sente poco ma è arrivata anche a me”
“Sì è una playlist che ho fatto io. Una playlist strazzamutande”
“Ahahah, che vuol dire?”
“Che ti emoziona tanto.”
“”Mi piace. Bene io scendo al capolinea. In tutti i sensi”
“Cioè?”
“Ieri ho lasciato il mio compagno. Siamo arrivati al capolinea. Quando prima abbiamo attivato lo scambio insieme ho avuto una strana sensazione. Di fiducia. Mi sembra una persona con cui poter cambiare percorso e poi avere qualcuno con cui ascoltare una playlist strazzamutande può avere il suo fascino”.
Intanto dal tram “Che noi dobbiamo andare a Porta Palazzo a fare la spesa! Molto dovete parlare ancora?”