LA TRATTORIA

Ci fu un tempo in cui andare a mangiare fuori casa era un evento quasi irripetibile. Lo si faceva solo per festeggiare qualcosa di speciale. Una promozione del papà, le prime “regole” della sorella adolescente o al limite un piccolo terno su tutte le ruote al gioco del Lotto.

E dove si andava? In trattoria.

Oggi il termine trattoria non fa parte più del lessico quotidiano e neanche delle abitudini delle persone che vanno a mangiare fuori.Ora c’è il giapponese, il cinese, il colombiano, il messicano e poi l’italiano nelle varie declinazioni. Ristorante, Osteria, Taverna e tanti altri.

La trattoria è un qualcosa che si è fermato nel tempo. Tra i favolosi 60 e i 70. Potresti riconoscerla ad occhi chiusi. Toccando le sedie o i bicchieri. Sfiorando i piatti con le mani e poi leggendo il menu.Il menu della trattoria ha poca scelta ma quello che prendi ti basta per una settimana.

Ci sono sempre le tagliatelle alla bolognese, la cotoletta e gli affettati misti. Una volta uno voleva per forza il tonno fatto in una certa maniera e gli portarono un piatto con una scatoletta di Nostromo svuotata dentro.La trattoria ha la tv nell’angolo. Non ha il megaschermo dei pub dove va la videomusica di tendenza h24. Nella trattoria puoi vedere il Pranzo è servito con Corrado anche se è scomparso tanti anni fa. Un mio amico rappresentante mi ha detto che il mese scorso ha sentito le previsioni del tempo fatte dal Colonnello Bernacca. Anche lui passato ai Campi Elisi da un pezzo.

La trattoria ha un patto con l’Eterno. Il patto prevede che tutto resti così. Come il menù battuto a macchina con le x rosse sulle parole sbagliate. O sul simbolo della lira. I fogli messi nel porta menù con le buste ingiallite dal tempo ma molto pulite.

Anche la proprietaria di una trattoria è sempre uguale. Ci sono due tipi di proprietarie di trattoria. Quelle con il marito e quelle vedove. Quelle vedove le riconosci osservando il bancone con la macchina del caffè. Sulla macchina del caffè di solito c’è la foto del defunto che sorride in uno scatto fatto alla prima comunione di uno dei figli. Nelle mensole accanto alla foto puoi osservare alcune coppe vinte dal defunto ai tornei amatoriali di bocce e il kit di Stock84, Vov, OroPilla e Amaro Washington immancabile in una trattoria che si rispetti.

Nella trattoria c’è anche un intruso che guasta la magia del tempo che si è fermato. L’estintore appeso alla parete è una macchia rossa che spicca sul grigio delle pareti e sulla copertura di finto legno-plastica marrone che le ricopre da terra fino un metro e mezzo. E’ lucido ma non perchè la signora lo tiene in regola e funzionante. Lo hanno spolverato ed usato una volta per fare il selz per festeggiare un figlio tornato dal servizio militare.

La trattoria non ha segreti. Puoi vedere a vista i lavori di adeguamento della rete elettrica con il quadro e il salva-vita accanto alle foto di Little Tony con dedica alla signora della trattoria e Betty Curtis e Wilma Goich che sorridono davanti al piatto di tagliatelle alla bolognese dopo aver cantato nel paese vicino.

La trattoria è un patrimonio dell’Unesco e va tutelata a futura memoria. I tataki e i sashimi passano, la tagliatella è per sempre.

Pubblicato da markmccandy

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